EROI IN VIAGGIO è uno spettacolo teatrale recitato e ideato da otto dei nostri amici senza fissa dimora ospiti di Casa di Gastone insieme a un’attrice professionista, frutto di un laboratorio di teatro-terapia dedicato ad adulti in grave stato di emarginazione: in viaggio come Ulisse, tentando di fare ritorno a casa.
Questo spettacolo mette in scena appunto degli eroi in viaggio.
Chi sono questi eroi?
Sono degli esseri umani che già per come sono e per la vita che hanno vissuto esprimono e racchiudono in sé stessi, nei loro corpi, tutta l’intensità, tutto il travaglio e tutta la vita. La tragica commedia dell’esistenza di ciascuno di noi. E tanto più è o è stato profondo il dolore, tanto più è presente l’ironia e l’esigenza di sdrammatizzare e ridere.
Nelle nostre vite c’è qualcosa che va oltre la logica spiegazione e che ci rende parte, tutti, di un flusso. Di questo flusso vitale, intriso di emozioni, parla questo spettacolo.
Uno spettacolo che tenta di raccontare, per astratto, ciò che a ciascuno di loro, ex senza dimora, è capitato ma che ha una valenza universale, perché, come scrisse Antonio, un compagno di viaggio, “il pubblico ha la possibilità di rivedersi in questo spettacolo perché chi non ha mai avuto bisogno di essere aiutato? Chi ha chiesto soldi, elemosina, attenzione, ascolto, compagnia…e non ha ricevuto ciò di cui aveva bisogno. E chi non si è mai trovato nella parte di colui che nega, che rifiuta di soddisfare le richieste dell’altro?”
L’idea da cui parte il laboratorio che ha dato alla luce questo viaggio, questo spettacolo, è il viaggio di Ulisse. E soprattutto il ritorno a casa di Ulisse, il ritorno nella sua Itaca.
Cosa significa “casa” per un senza tetto?
Ci siamo chiesti cosa significasse per ciascuno di noi fare ritorno a casa, se avessimo questo come meta del nostro viaggio o se la meta fosse il viaggio stesso. O ancora se ci fossimo mai sentiti a casa. In particolare, se la Comunità Casa di Gastone fosse sentita come “casa”.
Questo spettacolo trasuda amore, perché realizzato con amore. Le difficoltà della vita sono simboleggiate dalla fatica ad avanzare e a camminare. Si procede come se si sprofondasse nella neve alta, controvento; in altri momenti invece s’intravede un orizzonte ed è come se si prendesse il volo e ci si liberasse nella danza e nella gioia variopinta delle bolle di sapone. “Colori sparsi nel vuoto”. Lo spazio si svuota, lo spazio si riempie. “Per ogni cosa c’è il suo momento. Il suo tempo, per ogni faccenda sotto questo cielo.” Siamo un coro, ora avanziamo uniti ma distinti, ora ci separiamo. Si corre, ci si perde. Non ci si riconosce più. Si grida. Ma è un urlo muto, nessuno lo sente.
“Tutti abbiamo bisogno di ritrovare una cosa che abbiamo perso nella vita. Una cosa che ci vorremmo riconquistare con il cuore”
Chiara Rigamonti (conduttrice del laboratorio, attrice e registra dello spettacolo)