Di seguito vi proponiamo una lettura interessante, un brano tratto dal libro “Il bianco e i neri, educhiamoli a casa nostra” scritto da un educatore della nostra Comunità Minori Stranieri Non Accompagnati Il Sicomoro, Luca R. Isa:
“Chiedete a un educatore che lavora su turni quali siano i rumori che ricorda bene del suo lavoro e, sicuramente, vi risponderà che uno dei suoi preferiti è quello di una porta che si chiude.
Più precisamente quello dell’ultima porta, dell’ultimo ragazzo che la sera va finalmente a dormire.
Ha un rumore diverso dagli altri.
Perché il rumore della prima porta che si chiude è quella del ragazzo che si è alzato da tavola incaxxato per una sciocchezza e si è rintanato in stanza, e l’educatore è dovuto andarlo a pescare, per cercare di capire cosa sia successo.
Il rumore della seconda invece, è quello del ragazzo taciturno, che non parla mai, non scherza mai, non crea mai problemi e appena può, si mette a letto senza disturbare. L’educatore se ha tempo per dedicargli attenzioni se lo prende e va da lui, per scambiare quattro chiacchiere o proporgli di giocare; ma spesso è troppo occupato a dare retta a chi di attenzioni se ne appropria bulimicamente.
Il rumore della terza è quello della porta chiusa sbattuta maleducatamente, e all’educatore tocca ricordare al ragazzo in questione di chiudere PIANO queste CAXXO di porte!
La quarta ha il rumore della sorpresa nel vedere qualche ragazzo andare per davvero in camera, già al primo “Buona notte ragazzi”.
La quinta il rumore della pazienza di chi vuole fare un ultima partita alla play.
La sesta di chi ha passato tutta la sera a parlare con l’educatore delle sue paure, e vedendo la play liberarsi, chiede se può farsi un ultimissima partitina. Come si fa a dirgli di no, dopo tutto quello che ti ha raccontato?
La settima è quella degli ultimi, che sono soliti farsi una tazza di latte o camomilla calda, prendendosi in giro nel cucinotto della comunità.
L’ottava è il ragazzo che ogni santa sera ci mette un’ora a farsi una stramaledetta doccia, sembrava finalmente fosse l’ultima ma…
… la nona è quel ragazzo che, nel silenzio e nel buio della comunità, spunta dalla porta dell’ufficio e chiede “Ma tu non dormi?” all’educatore.
“Potrei farti la stessa domanda” risponde Carlo.
“Eh sai non riesco a dormire…” e comincia a sfogare ansie, nervosismi, domande sul futuro incerto e rancori che non riesce mai a tirar fuori durante le giornate, in mezzo agli altri.
E dopo una bella chiacchierata e l’ultima merendina elemosinata, si invola verso la camera.
Ecco.
Il rumore di quando si chiude quell’ultima porta è quello di cui parlo.
Perché è il rumore della soddisfazione di un bel lavoro.
(Tratto da “Il Bianco e i Neri. Educhiamoli a casa nostra” Un libro scritto da Riccardo Malaspina e Luca Renato Isa, due educatori professionali, e illustrato da Edoardo Arcuri).
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